Seminario fotografia e storie personali.
Premessa.
Chi ha organizzato l'evento?
L’evento è stato organizzato dall’università IUSVE con sede a Mestre e Verona, ISMU, Tunuè, Emergency.
In particolare, il corso che ho seguito trattava di "Con gli occhi di un altro - Fotografie e storie personali", non solo per una questione di argomento trattato al terzo anno di superiori, ma perché si tratta di una tematica che mi affascina molto.
La sessione plenaria.
L'incontro era basato sul tema chiamato "notifica di cambiamento, l'evento sulla comunicazione sociale", che ha offerto sei occasioni differenti di crescita e confronto. Tra i workshop e i seminari, abbiamo avuto l'occasione di dialogare con i protagonisti che hanno partecipato agli incontri, con settori come video, fotografia, cinema, graphic novel, giornalismo e social. Argomenti che oggettivamente non sono simili, ma allo stesso tempo strettamente collegati dalla comunicazione sociale.
Si trattava di un appuntamento che guarda al futuro, arrivando in conclusione al progetto di Educazione alla Cittadinanza Globale "NO ALLA GUERRA", al fine di una società rispettosa nei confronti dei diritti e della diversità delle persone. Realizzato in collaborazione con EMERGENCY ONG Onlus, Fondazione ISMU - iniziative e studi sulla Multietnicità e Tunué editori dell'immaginario, con il supporto dell'Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo.
L'incontro è iniziato, tramite la live su Youtube, con la giornalista e documentarista Laura Silvia Battaglia, specializzata in Medio Oriente e zone di conflitto. Sono state raccontate storie vissute personalmente, di cosa debbano affrontare ogni giorno le persone che non possono scappare dalla guerra, con un chiaro messaggio rivolto ad essa, un discorso tenuto a scopo di una società migliore, che sappia unirsi per "fare qualcosa", insieme. Storie con un'immensa importanza e che toccano profondamente, in particolare la storia di Tamam: un giornalista, il quale ebbe problemi a causa della leucemia, la quale lo spronò a volerne sapere di più e ricercando fino in fondo, capisce che il 90% dei bambini in Iraq soffre di leucemia.
Il seminario sulla fotografia.
Ritornando al seminario di fotografia, abbiamo avuto l'occasione di poterci confrontare con Simone Cerio, il quale ci ha mostrato diversi progetti a cui ha lavorato, come ad esempio fotografie che documentano il tema sull'omosessualità, o la disabilità. Con Emergency realizzò il progetto "When the others go away": il racconto di un viaggio di un ragazzo che lascia i suoi affetti per raggiungere un sogno. Davide Luppi è il primo specializzando italiano in chirurgia generale ad andare in un ospedale di guerra per terminare il proprio percorso di studi. Un viaggio di sei mesi, da Modena a Kabul, per compiere un destino professionale difficile da attuare in Italia. Un percorso di vita verso una terra lacerata da troppi anni di guerra.
Troviamo anche "The Passage": mostra le reazioni della comunità cattolica alla chiusura delle Chiese a causa dell'emergenza COVID-19.
Simone racconta come la fotografia sia lo spazio tra di noi, la relazione tra soggetto e fotografo, affermando che il modo migliore e' quello di non riuscire nemmeno a percepire la presenza di una macchina fotografica.
Il fotografo inoltre, ci ha raccontato di Richard Moss, con "The castle", una ricerca sui centri di accoglienza dove ciò che noi vediamo, sono fotografie registrate niente meno che con la telecamera dei centri di accoglienza.
In particolare, un suggerimento per essere cittadini globali attivi, consapevoli, capaci di portare il proprio punto vista e costruire un pensiero attraverso le fotografie: e' essenziale lavorare in gruppo, tramite un Team di lavoro, essere costantemente in confronto con altre persone.
Per poter raccontare storie, bisogna partire da noi stessi, creando poi un team di lavoro, scegliere un tema in particolare e chiedersi se esso potrà interessare e farsi domande di continuo. Questo permetterà di realizzare un buon progetto fotografico.
Per ultimo, ci ha mostrato il progetto "Un giorno qualunque", una campagna che tratta dell'integrazione. L'integrazione non può avvenire se non esistono interazioni con altre persone. Si tratta di una campagna di storie raccontate attraverso la fotografia, più simbolica che descrittiva, comprendendo anche Audio vocali che raccontano storie, queste storie sono appunto raccontate direttamente oppure indirettamente attraverso degli audio indiretti che mostrano le relazioni nate nel tempo. - Utilizza un formato verticale, che riprende le Instagram Stories, comodo anche per la visualizzazione da mobile; inoltre, sono presenti degli scritti che accompagnano la narrativa (la campagna nasce dal design di un collage).
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